Tab Article
Se pensate che solo nel 2016 c'è stata finalmente la legge anti-caporalato, tutto quello che è scritto in questo romanzo verista diventa attualissimo. Quell'intervento dello Stato che si auspica nelle righe, fino al timido impegno di tre prefetti di tre province meridionali, dopo 20 anni diventa realtà. Allora "Cira e le altre" è davvero libro da rileggere ora. Una storia che fa piangere, certo, per la crudezza della storia perché attinge alla realtà che non fa sconti soprattutto alle donne. La protagonista è Cira, una giovane bracciante, che vive con le sue compagne l'avventura nel mondo del lavoro e dei caporali come un incubo, senza mai incontrare il sindacato. Dall'altra parte Giulio, un capolega e il dirigente provinciale del sindacato, vive la sua quotidiana lotta contro i caporali con le parziali vittorie e le cocenti delusioni, senza riuscire a contattare migliaia di lavoratrici schiave del caporalato. Ne viene fuori un pezzo di storia del mondo del lavoro agricolo pugliese a cavallo degli anni 1980 e 1990 dove, a fatica, si individua un ruolo dello Stato e dove la lotta per la legalità deve fare i conti contro un vero e proprio sistema criminale che crea una economia sommersa ed alternativa che frena lo sviluppo. Per questo il dirigente è senza nome, mentre gli altri protagonisti sono davvero legati a personaggi reali sia pur con nomi di fantasia.